LA NASCITA DEL FORNO A MICROONDE
Il forno a microonde è un elettrodomestico di largo consumo ormai ampiamente diffuso nelle nostre cucine e assai apprezzato.
Questo piccolo elettrodomestico dalle mille possibilità, permette di cuocere, scaldare e scongelare i cibi in modo dinamico e veloce.
La sua invenzione avvenne per puro caso circa settanta anni fa grazie all'ingeniere Percy Spencer che lavorava presso la Raytheon Company, azienda americana che operava nel settore della difesa.
Durante la seconda guerra mondiale, la Raytheon iniziò a produrre il magnetron, un dispositivo capace di generare microonde per potenziare e migliorare il funzionamento dei radar militari.
Un giorno, mentre Percy Spencer stava lavorando ad uno di questi dispositivi, notò che la barretta di cioccolato che aveva nella sua tasca si era sciolta. Intuì subito che il fenomeno andava approfondito. Capì che il dispositivo era in grado di riscaldare e cuocere i cibi.
Nel 1946 la Raytheon brevettò il processo di cottura a microonde, realizzando poi, nel 1947, il primo forno a microonde destinato alla commercializzazione conosciuto con il nome di Radarange.
COME FUNZIONA IL FORNO A MICROONDE?
Il magnetron è la parte fondamentale del forno a microonde. Il magnetron genera le microonde che sono radiazioni elettromagnetiche a radiofrequenza, a bassa energia e di tipo non ionizzante.
Queste radiazioni che si propagano nella "camera" in cui è posto l'alimento, lo "bombardano" provocando l'agitazione delle molecole (in particolare le molecole di acqua) che lo costituiscono. Le molecole oscillano e vibrano con conseguenti attriti interni. Da questo attrito molecolare nasce energia e quindi il calore che cuoce il cibo.
Rispetto ai metodi di cottura tradizionali, il forno a microonde si differenzia per il meccanismo con cui il calore viene trasferito all'alimento.
Con i metodi di cottura classici (forno elettrico, forno a gas, fornelli, piastra elettrica), il calore viene trasmesso all'alimento per conduzione o per irraggiamento dalla superficie esterna verso l'interno.
Nel forno a microonde il calore viene generato all'interno del cibo stesso, perciò cuoce prima la parte centrale dell'alimento e successivamente quella più esterna.
IL FORNO A MICROONDE È DANNOSO PER LA SALUTE?
I forni a microonde sono schermati in modo da non lasciar propagare all'esterno le onde generate. Inoltre, una volta aperto lo sportello del forno, le microonde cessano di propagarsi.
Il cibo scaldato a microonde non è radioattivo.
Le radiazioni impiegate nel forno a microonde, infatti, non sono radiazioni ionizzanti (come i raggi X, i raggi solari UV), non sono in grado di indurre modifiche a livello molecolare e non sono in grado di interagire e danneggiare il DNA.
Non vi è alcuna dimostrazione che l'uso del forno a microonde aumenti il rischio di cancro e ad oggi non ci sono studi scientifici che sconsigliano la cottura con questo elettrodomestico. Non vi è, inoltre, alcuna dimostrazione che l'uso del forno a microonde renda il cibo, meno salutare e meno nutriente.
Questo elettrodomestico, la cui ascesa è stata straordinariamente rapida, rappresenta un vero alleato in cucina. È uno strumento pratico, comodo e rapido che permette di cuocere velocemente e riscaldare il cibo nel più breve tempo possibile.
Dal punto di vista nutrizionale, le trasformazioni che avvengono nell'alimento con il forno a microonde sono molto simili a quelle tipiche di altri metodi di cottura classici, per alcuni aspetti anche migliore.
Il metodo di cottura con microonde, infatti, consente di ridurre l'uso di condimenti (con ovvi vantaggi dietetici) e di preservare le proprietà e le sostante nutritive, in particolare vitamine e sali minerali.
È preferibile cucinare in modo classico alimenti che sono rimasti in frigo per qualche giorno (non più freschissimi e mal conservati). Questo perchè con i classici metodi di cottura, si riduce in modo drastico la carica batterica dell'alimento, grazie all'elevate temperature e al tempo di cottura più prolungato.
Il forno a microonde, invece, può favorire intossicazioni o infezioni per il semplice fatto che le temperature e il minor tempo con cui lavora, non possono eliminare del tutto i batteri del cibo.
"Il microonde è meno efficace della cottura classica nell'eliminare eventuali batteri o tossine che possono essere presenti nel cibo mal conservato, per cui il maggior rischio per la salute è legato all'eventuale cattiva conservazione dei cibi e al conseguente riscaldamento con questo sistema, poco attivo contro i microrganismi" (Fonte AIRC)
Spesso comodità e velocità vanno a discapito dei sapori. Lo storico Felipe Fernández-Armesto nel suo libro "Storia del cibo" afferma che «Nell'era del microonde la cucina casalinga sembra essere condannata. Visivamente, i piatti preparati al microonde hanno un aspetto poco appetitoso, perchè le radiazioni elettromagnetiche non bruniscono la superficie esterna dei cibi, in più il processo non rende l'alimento croccante, nè gli conferisce una consistenza particolare». La spiegazione sta nel fatto che il medoto di cottura a microonde limita la presenza di sostanze idrocarbuiche aromatiche che determinano il buon profumo e sapore dei cibi appena cotti.