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Nonostante i grandi progressi, scientifici, tecnologici, nel campo dell'alimentazione artificiale del lattante, non c'è alcun dubbio che il latte materno debba essere considerato l’alimento preferito per tutti i neonati, salvo rare eccezioni.
Deve essere iniziato precocemente dopo la nascita, di solito entro la prima ora, ed è sufficiente per una crescita adeguata nel corso dei primi 6 mesi di vita.
Al seno, il piccolo trova nutrimento, soddisfa la sete e riceve conforto.
All’allattamento materno sono universalmente riconosciuti una lunga serie di vantaggi: è economico, non ha bisogno di essere preparato, è sempre fresco in quanto il seno non ha latte immagazzinato, è sempre caldo avendo la stessa temperatura del corpo umano.
Il latte materno è privo di effetti allergizzanti ed ha proprietà anti infettive. Infine, ricordiamo che l’allattamento al seno, per i contatti fisici che esso produce, si è rilevato uno strumento di grande importanza per l'equilibrio psico-affettivo del bambino e per lo sviluppo dell'attaccamento della madre al figlio.
È stato dimostrato che i lattanti alimentati esclusivamente al seno, hanno una bassa incidenza di malattie batteriche e virali a carico dell’albero respiratorio, diarrea, infezioni delle vie urinarie, otite media, e insorgenza di manifestazioni allergiche.
L’uso del latte umano nei primi 4-6 mesi di vita, sembra prolungare il suo effetto benefico bel al di là durante il quale viene usato.
Nei bambini di età maggiore e negli adulti che sono stati alimentati al seno materno, in confronto ad altri soggetti che hanno avuto altri tipi di alimentazione, hanno una minore incidenza di diabete mellito, sovrappeso, obesità, malattia di Crohn, asma bronchiale, ipercolesterolemia, linfoma e leucemie.
Il latte umano è un alimento specie specifico, con una composizione disegnata dalla natura per meglio rispondere alle esigenze biologiche e psicologiche del neonato.
La complessa composizione del latte materno, non è comunque ancora perfettamente nota e come per tutti i mammiferi è soggetta a variabilità individuale e stagionale. Il latte materno maturo è costituito per l'87% da acqua.
Dopo l'acqua, il lattosio costituisce il secondo componente maggiore del latte materno in cui è presente in alte concentrazioni (70 g per litro).
Oltre al lattosio, contiene un centinaio di oligosaccaridi sintetizzati dalla ghiandola mammaria e che favoriscono lo sviluppo della flora intestinale bifidogena del lattante.
Il latte umano ha un contenuto proteico di circa 10 g per litro. Il latte materno contiene anche acidi grassi essenziali.
I lipidi sono i maggiori apportatori di energia nel latte materno, e sono rappresentati per il 98% da trigliceridi, per l'1-2% da fosoflipidi e in piccola parte da mono-digliceridi colesterolo e acidi grassi liberi.
La concentrazione di colesterolo nel latte umano è costante e non è influenzato dalla dieta della madre.
Il latte materno è ricco di vitamina A, E, C. Il contenuto di vitamine B1, B6, B12 e K, dipende dal tipo di alimentazione della madre. Il contenuto di vitamina D, dipende invece dall'esposizione della madre alla luce solare.
Il latte umano contiene anche sostanze non nutritive, ma essenziali nella lotta contro infezioni virali e batteriche (linfociti T, linfociti B, immunoglobuline IgA secretorie, lisozima, lattoferrina, lattoperossidasi, fattori del complemento).
L'allattamento rappresenta un periodo in cui si realizza nella donna, un nuovo equilibrio fisiologico che comporta l'aumento della richiesta energetica e di quasi tutti i macro e micronutrienti.
Un alimentazione varia e ricca è sufficiente a soddisfare questi bisogni. L'allattamento comporta un maggiore fabbisogno calorico, che deve essere soddisfatto introducendo con la dieta in media 500 kcal al giorno in più rispetto al fabbisogno calorico normale.
Secondo i LARN, la quota proteica che la madre che allatta deve assumere, è pari al fabbisogno pre-gravidico più 17 g di proteine al giorno.
I carboidrati devono fornire il 55-60% delle calorie totali della dieta, mentre i grassi il 30%.
Dal momento che il latte è costituito prevalentemente da acqua, è necessario compensare le perdite che ammontano a circa 700 ml al giorno da aggiungere alle necessità normali.
Durante l'allattamento al seno aumentano per la madre, anche i fabbisogni di calcio, fosforo, zinco, rame, selenio, iodio e vitamine.